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Comunicato n° 7 - La prima  telefonata che preannuncia il messaggio n° 7 arriva al "Messaggero" di Roma poco  dopo mezzogiorno  del 20 aprile.  Il comunicato si trova nel solito cestino in via dei Maroniti, la parallela  alle spalle di Via del Tritone, dove ha sede il Messaggero. Successivamente  telefonate alle solite redazioni a Torino Milano Genova
 

 
Comunicato n° 7
    
 
BRIGATE ROSSE
             
                E' passato più di un mese  dalla cattura di Aldo Moro: un mese nel quale Aldo Moro è stato  processato cosi come è sotto processo tutta la DC e i suoi complici;  Aldo Moro è stato condannato cosi come è stata condannata la classe  politica che ha governato per trent'anni il nostro paese, con le  infamie, con il servilismo alle centrali imperialiste, con la ferocia  antiproletaria. 
                La condanna di Aldo Moro verrà eseguita cosi come il  Movimento Rivoluzionario si incaricherà di eseguire quella storica e  definitiva contro questo immondo partito e la borghesia che  rappresenta. Detto questo occorre fare chiarezza su alcuni punti.
                 1-  In questo mese abbiamo avuto modo di vedere una volta di più la DC e  il suo vero volto. E' quello cinico e orrendo dell'ottusa violenza  controrivoluzionaria. Ma abbiamo anche visto fino a che punto arriva  la sua viltà. Ancora una volta la DC, come ha fatto per trent'anni,  ha cercato di scaricare le proprie responsabilità, di confondere con  l'aiuto dei suoi complici la realtà di uno Stato Imperialista che si  appresta ad annientare il movimento rivoluzionario, che si appresta  al genocidio politico e fisico delle avanguardie comuniste. In  Italia, come d'altronde nel resto d'Europa "democratica"  esistono dei condannati a morte: sono i militanti combattenti  comunisti. 
                Le leggi speciali, i tribunali speciali, i campi di  concentramento sono la mostruosa macchina che dovrebbe stritolare nei  suoi meccanismi chi combatte per il comunismo. 
                Gli specialisti della  tortura, dell'annientamento politico, psicologico e fisico, ci hanno  spiegato sulle pagine dei giornali nei minimi dettagli (l'hanno  detto, mentendo con la consueta spudoratezza, a proposito del  "trattamento" subito da Aldo Moro, che invece è stato  trattato scrupolosamente come un prigioniero politico e con i diritti  che tale qualifica gli conferisce; niente di più ma anche niente di  meno), quali effetti devastanti e inumani producano lo snaturare  l'identità politica dell'individuo, l'isolamento prolungato, le  raffinate ed incruente sevizie psicologiche, i sadici pestaggi ai  quali sono sottoposti i prigionieri comunisti. E dovrebbe esserlo per  secoli, tanti quanti ne distribuiscono con abbondanza i tribunali  speciali. E quando questo non basta c'è sempre un medico  compiacente, un sadico carceriere che si possano incaricare di  saldare la partita. 
                Questo è il genocidio politico che da tempo e  per i prossimi anni la DC e i suoi complici si apprestano a  perpetrare. Noi sapremo lottare e combattere perché; tutto ciò  finisca, e non rivolgiamo nessun appello che non sia quello al  Movimento Rivoluzionario di combattere per la distruzione di questo  Stato, per la distruzione dei campi di concentramento, per la libertà  di tutti i comunisti imprigionati. 
                L'appello "umanitario"  lo lancia invece la DC. E qui siamo nella più grottesca  spudoratezza. A quale "umanità" si possono mai appellare i  vari Andreotti, Fanfani, Leone, Piccoli, Rumor e compari? Ma ora è  arrivato il tempo in cui la DC non può più scaricare le proprie  responsabilità politiche, può scegliersi i complici che vuole, ma  sotto processo prima di tutto c'è questo immondo partito, questa  lurida organizzazione del potere dello stato. 
                Per quanto riguarda  Aldo Moro ripetiamo - la DC può far finta di non capire ma non  riuscirà a cambiare le cose - che è un prigioniero politico  condannato a morte perché; responsabile in massimo grado di  trent'anni di potere democristiano di gestione dello stato e di tutto  quello che ha significato per i proletari. Il problema al quale la DC  deve rispondere è politico e non di umanità; umanità che non  possiede e che non può costituire la facciata dietro la quale  nascondersi, e che, reclamata dai suoi boss, suona come un insulto.  Nei campi di concentramento dello stato imperialista ci sono  centinaia di prigionieri comunisti, condannati alla "morte  lenta" di secoli di prigionia. 
                Noi lottiamo per la libertà del  proletariato, e parte essenziale del nostro programma politico è la  libertà per tutti i prigionieri comunisti. 
                Il rilascio del  prigioniero Aldo Moro può essere preso in considerazione solo in  relazione alla LIBERAZIONE DI PRIGIONIERI COMUNISTI. 
                La DC dia una  risposta chiara e definitiva se intende percorrere questa strada;  deve essere chiaro che non ce ne sono altre possibili. La DC e il suo  governo hanno ~8 ore di tempo per farlo a partire dalle ore 15 del 20  aprile; trascorso questo tempo ed in caso di ennesima viltà della DC  noi risponderemo solo al proletariato ed al Movimento Rivoluzionario,  assumendoci la responsabilità dell'esecuzione della sentenza emessa  dal Tribunale del Popolo. 
                2 - Il comunicato falso del 18 aprile. E'  incominciata con questa lugubre mossa degli specialisti della guerra  psicologica, la preparazione del "grande spettacolo" che il  regime si appresta a dare, per stravolgere le coscienze, mistificare  i fatti, organizzare intorno a sé; il consenso. 
                I mass-media possono  certo sbandierare, ne hanno i mezzi, ciò che in realtà non esiste;  possono cioè montare a loro piacimento un sostegno ed una  solidarietà alla DC, che nella coscienza popolare è invece solo  avversione, ripugnanza per un partito putrido ed uno Stato che il  proletariato ha conosciuto in questi trent'anni e nei confronti dei  quali, nonostante la mastodontica opera di propaganda del regime, ha  già emesso un verdetto che non è possibile modificare. 
                C'è un  altro aspetto di questa macabra messa in scena che tutti si guardano  bene dal mettere in luce, ed è il calcolo politico e l'interesse  personale dei vari boss della DC. Come sempre è accaduto per la DC,  i giochi di potere sono un elemento ineliminabile della sua  corruzione, del suo modo di gestire lo Stato. 
                Sono un elemento  secondario ma molto concreto, e ci illuminano ancora di più di quale  "umanità" è pervasa la cosca democristiana. Aldo Moro,  che rinchiuso nel carcere del popolo ormai ne è fuori, ce li indica  senza reticenze, e nel caso che lo riguarda vede come in particolare  il suo compare Andreotti cercherà con ogni mezzo di trasformarlo in  un "buon affare" (cosi lo definisce Moro), come ha sempre  fatto in tutta la sua carriera e che ha avuto il suo massimo fulgore  con le trame iniziate con la strage di piazza Fontana, con l'uso  oculato e molto personale dei servizi segreti che vi erano implicati. 
                Andreotti ha già le mani abbondantemente sporche di sangue, e non ci  sono dubbi che la sceneggiata recitata dai vari burattini di stato ha  la sua sapiente regia. La statura morale dei democristiani è nota a  tutti, rilevarla può solo renderceli più odiosi, e rafforzare il  proposito dei rivoluzionari di distruggere il loro putrido potere.
                 Di  tutto dovranno rendere conto e mentre denunciamo, come falso e  provocatorio il comunicato del 18 aprile attribuito alla nostra  organizzazione, ne indichiamo gli autori: Andreotti e i suoi  complici. 
                Comunicato n°7    20/04/1978
                 
                Per il Comunismo
                BRIGATE ROSSE